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La leggenda del coniglio lunare

“Un giorno un pellegrino giunse nella foresta in cui  abitavano una scimmia, una volpe ed un coniglio. I tre animali videro che l’uomo era affamato e si misero al lavoro per cercare qualcosa di  buono da mangiare.

La scimmia si arrampicò sugli alberi e raccolse dei gustosi frutti, la volpe cacciò un uccello da poter arrostire, ma il coniglio, nonostante l’impegno, non riuscì a procurare nulla per sfamare il viandante.

Chiese così ai suoi amici di aiutarlo a raccogliere degli arbusti per accendere il fuoco, e appena fu pronto, il coniglio si gettò tra le fiamme, offrendo al pellegrino la sua stessa carne.

Commosso da questo gesto di altruismo e sacrificio, il viandante si rivelò per quello che in realtà era, ossia un dio, trasformatosi in uomo per osservare il mondo da vicino.

Egli raccolse il corpo del povero coniglio e lo portò con se sulla  luna, affinché potesse vivere felice ed essere di esempio agli altri.”

La leggenda del coniglio lunare risale ad un’antica favola buddhista che celebrare le virtù della carità, del sacrificio e della gentilezza, a mio avviso è interessante anche focalizzarsi sulla caparbietà del coniglio che non si arrende agli evidenti ostacoli ma che trova dentro di sé le risorse necessarie per arrivare al suo fine. Un punto di forza che tutti noi possediamo ma che spesso ci dimentichiamo di avere.

Diana