Una volta ho detto a un cameriere: «Questa forchetta è sporca, è stata lavata male. Me ne porta un’altra?»
Risposta del cameriere: «Sono cose che possono capitare, non è il caso di prendersela in questo modo! Noi siamo qui a lavorare!»
Evidentemente, ha percepito nelle mie parole un’offesa che nelle mie intenzioni in realtà non era presente. Io ho parlato all’ottava alta, mentre lui ha ascoltato all’ottava bassa. In me non c’era fastidio o disappunto per il fatto di aver ricevuto una forchetta sporca, ma il suo senso di colpa ha fatto sì che interpretasse le mie parole come un’accusa e che quindi rispondesse in maniera seccata.
Gli esempi quotidiani sono mille: voi dite qualcosa a qualcuno e lui si sente accusato, si sente in difetto, si sente sbagliato, per cui reagisce meccanicamente per difendersi. Voi vi rendete conto, con frustrazione, che non siete riusciti a comunicargli le vostre vere intenzioni: non volevate offenderlo o accusarlo, ma solo aiutarlo, facendogli notare dove ha sbagliato.
Dal momento che la differenza fra le ottave non viene spiegata a scuola – come, d’altronde, nessun’altra legge che sia davvero importante per la maturità d’un individuo – quando parliamo con qualcuno lo facciamo nel sonno, e in questo stato di coscienza non possiamo che interpretare le frasi che ci vengono dette secondo i nostri meccanismi psicologici, sentendoci accusati e quindi infastiditi, impedendoci così di cogliere la realtà di quanto sta realmente accadendo. Ma in tal modo non c’è via d’uscita, perché a questo punto potrebbe venire a parlarci Gesù … e noi ci sentiremmo comunque accusati per aver sbagliato qualcosa ai suoi occhi.
Se l’ottava alta non è già nel nostro sguardo, sentiremo il giudizio – a favore o contro di noi – in chiunque ci rivolga la parola. Qualcuno ci tratta bene e qualcuno ci tratta male. Ci fanno un complimento oppure ci offendono… e noi come burattini siamo sempre pronti a reagire a seconda dello stimolo che giunge dall’esterno. In verità nessuno può trattarci male, ma per accorgercene dobbiamo dimorare nell’anima ( ottava alta) e non nella personalità ( ottava bassa).
Non è così immediato, serve tempo.
Salvatore Brizzi
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