loader image

Il male del momento: la lamentela e come sta compromettendo la nostra felicità

Oggi vorrei riflettere su quello che considero il male del momento: la lamentela. Questo comportamento è spesso utilizzato per diversi scopi ed è socialmente accettato, ma può essere molto dannoso per la nostra felicità.

La lamentela è diffusa nella nostra vita quotidiana. Molti la utilizzano per sentirsi accolti o per attirare attenzione, ma è importante riconoscere quanto possa influire negativamente sul nostro benessere emotivo e mentale.

La lamentela come strumento sociale

Ecco alcune situazioni comuni in cui le persone ricorrono alla lamentela:

  • attaccare bottone: quando non si sa come iniziare una conversazione, lamentarsi può sembrare un modo efficace per suscitare interesse.
  • superare la timidezza: se si è timidi, interagire con una lamentela può farci sentire più accolti in un gruppo.
  • riempire i silenzi: se abbiamo esaurito gli argomenti di conversazione, lamentarsi può sembrare un modo per evitare i silenzi imbarazzanti.
  • dimostrare il proprio valore: lamentarsi delle difficoltà quotidiane può sembrare un modo per ottenere riconoscimento.
  • ricevere attenzioni: lamentarsi delle proprie difficoltà può attirare la compassione e l’attenzione degli altri.
  • farsi apprezzare: lamentarsi di tutte le attività che svolgiamo può farci sembrare più impegnati e meritevoli di apprezzamento.

Una riflessione personale

Stanotte ho sognato mia nonna, che si lamentava di dover cucire i vestiti per i suoi figli ormai adulti, nonostante non riuscisse più a vedere bene. Quando le ho chiesto chi la obbligasse, mi ha guardata attonita. Anche lei sapeva che la lamentela era un alibi; aveva paura di non essere amata se non avesse acconsentito e di conseguenza era preoccupata per il cambiamento che avrebbe suscitato la sua azione.

Perché ci lamentiamo?

Ogni giorno, minuto per minuto, scegliamo cosa fare in base a ciò che vogliamo ottenere. Quindi, perché ci lamentiamo? Proviamo a fare attenzione ogni volta che ci lamentiamo e chiediamoci quale sia la reale motivazione.

  • paura di risultare fortunati: abbiamo paura di sembrare fortunati se non ci lamentiamo?
  • mancanza di argomenti di conversazione: abbiamo paura di non avere altri argomenti di conversazione?
  • necessità di riconoscimento: abbiamo paura che nessuno si accorga di quello che facciamo?
  • paura della solitudine: abbiamo paura di rimanere soli se non suscitiamo compassione con le nostre lamentele?
  • paura del cambiamento: oppure la nostra vera paura è quella di attuare il cambiamento che ci farebbe cessare definitivamente le lamentele?

Conclusione

Una cosa è certa: se non ci lamentiamo, corriamo il rischio di essere più felici. Prendere consapevolezza di questo comportamento può aiutarci a vivere una vita più serena e soddisfacente.

Diana

Se desideri approfondire questo tema e ricevere una consulenza personalizzata, ti invito a prenotare una call conoscitiva gratuita con un Counselor a Osimo. Clicca qui per accedere al mio calendario e scegliere il giorno e l’ora che preferisci.